domenica 15 giugno 2014

Social media: psicologia della condivisione

Rieccomi! Dopo qualche tempo di assenza, per cause di forza maggiore, torno ad attivarmi sul mio blog. Ciò che oggi vorrei presentare riguarda un tema, incontrato nelle mie letture sul web, che mi ha colpito molto: la psicologia della condivisione sui social network. In particolare, vorrei proporvi un’infografica (by StatPro) che categorizza in sei differenti gruppi le persone in base alle modalità e agli obiettivi di condivisione.

In poche parole, ecco i sei tipi da condivisione (definiti con una terminologia da prendere con le pinze e con atteggiamento ironico):

1)    L’alternativo: preferisce un tipo di condivisione creative, giovane, originale. Più propenso all’uso dei social network che alla condivisione via e-mail;

2)    L’arrivista: si tratta di uomini d’affari in gamba che preferiscono condividere i loro contenuti su network professionali come Linkedin;

3)    L’altruista: è una persona molto riflessiva e affidabile che, però, preferisce condividere in genere via e-mail;

4)    Il selettivo: è una persona molto intraprendente, attenta e riflessiva, pronta a condividere contenuti informativi ed utili usando ogni mezzo a disposizione, dai social network alle e-mail;

5)    Il boomerang: tende generalmente a cercare approvazione sui social network. Utilizza soprattutto Facebook e Twitter e condivide contenuti per ottenere una reazione, un effetto;

6)    Il connettore: una tipologia creativa, che usa le condivisioni sui social network soprattutto per organizzare la sua vita offline.


Perché le persone condividono?

Altro elemento – a mio avviso - molto interessante dell’inforgrafica è l’analisi delle ragioni per cui le persone tendono a condividere contenuti sui social network:

94% creare valore ed intrattenere
84% promuovere cause
78% nutrire relazioni
69% autorealizzazione
68% definire un’identità

Sono sicuramente informazioni utili ai marketer per l’organizzazione delle campagne di social media marketing e per la scelta dei contenuti, senza tralasciare l’ottica della sperimentazione. Non dimentichiamo, in fondo, che le persone non sono variabili immutabili e facilmente prevedibili…
Ecco a voi l’intera infografica per una visione più dettagliata delle modalità di condivisione.


E tu? Con che "tipo da condivisione" ti identifichi?

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