domenica 24 novembre 2013

Cos’è il Branding?


 

Un logo?
Un’identità?
Un prodotto?


La risposta a queste domande è: NO!
Già, NO.



 E quindi cos’è il Branding?

Un insieme di sensazioni che una persona ha verso un prodotto, un servizio o un’organizzazione. Quindi a definirlo non è né l’azienda, né il mercato, ma la gente. Le persone, con la loro emotività, con il loro essere intuitivi. Un ruolo importante, dunque, è quello dell’intelligenza emotiva e dei bisogni fondamentali a cui ciascun brand deve rispondere per poter essere scelto.

Il Branding è un’arma potente a disposizione delle aziende e delle organizzazioni. Ma per poter creare un brand è necessario far affidamento ad una visione  creativa, l’unica in grado di creare differenziazione.
Oggi i consumatori sono sommersi da informazioni che non li colpiscono. In uno stato di totale overloading, ignorano tutto. Cioè, tutto ciò che non emerge. Tutto ciò che non li colpisce. E cosa li colpisce? Solo ciò che è diverso da tutto il resto.

Dunque, un brand di successo è quello che, attraverso una visione creativa (che generalmente nasce dalla collaborazione tra i diversi attori del marketing team), consente di creare un impatto emotivo sul mercato.
Come creare un impatto emotivo? Facendo ciò che hanno fatto i Beatles. Non hanno fatto mai la stessa cosa due volte di seguito….

Un approfondimento

Intelligenza emotiva: “coinvolge l'abilità di percepire, valutare ed esprimere un’emozione; l'abilità di accedere ai sentimenti e/o crearli quando facilitano i pensieri; l'abilità di capire l’emozione e la conoscenza emotiva; l'abilità di regolare le emozioni per promuovere la crescita emotiva e intellettuale”. Fondamentale, secondo il mio punto di vista, la parte finale della definizione, relativa alla crescita emotiva ed intellettuale.

Visione creativa: ritengo che sia utile, in tal senso, far riferimento ad una definizione di “creatività” e la più semplice e concisa è quella di Henri Poincaré, secondo il quale “creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili”. “Nuovo” ed “utile” sono alla base, dunque, dell’atto creativo, costituendone l’essenza. Il “Nuovo” consiste essenzialmente nel superamento delle regole esistenti, al fine di istituire una nuova regola condivisa, l’ “Utile”. E’ importante, inoltre, sottolineare come queste due categorie si estendano a tutto l’agire umano a cui si riconosce un’utilità “economica”, oltre che etica ed estetica.

Nessun commento:

Posta un commento

Che ne dici di lasciare un commento?