Parliamone un pò, se vi va.
Il fatto è che immagino già di che si tratta, ma ieri sera su twitter se ne parlava tanto. Troppo. E allora, da brava social addicted, vorrei approfondire...
Dunque, "surfo" un pò e poi vi racconto...
[***]
Le frasi che mi colpiscono. Le riporto:
1. Il
mercato è
conversazione;
2. Le aziende devono toccare il
nervo giusto per creare
coinvolgimento ed
entusiasmo (solo che non tutti sanno identificare il nervo giusto. E' lì che si gioca principalmente la capacità di immedesimazione e di profonda comprensione);
BLA BLA BLA (qui si continua a parlare di
appeal emotivo. Ma, ragazzi, sono cose trite e ritrite! E' chiaro che tutti vogliono comprare un'esperienza gratificante o un'emozione!)
Assodato ciò, a me interessa principalmente approfondire l'
aspetto conversazionale....
Breve nota: "Il Fatto Quotidiano" riporta un interessante articolo sul marketing, dal titolo: "Aziende svegliatevi, il vecchio marketing non funziona più!". Il motivo? Le fregature. Ma di quelle sembra piena la vita...
Ad ogni modo, bersaglio non centrato. Proseguo...
[***]
"A conversare si impara meglio da piccoli e per saper conversare bisogna imparare ad ascoltare": dal blog di
Cata Alvarez (www.catascraft.com). La Alvarez fornisce un quadro molto interessante del
marketing conversazionale che parte dall'idea del mercato come "conversazione".
Approfondiamo
Conversazione: colloquio amichevole e garbato tra più persone, su argomenti vari. Dunque, è importante rispettare le regole della buona educazione e del confronto positivo quando si "conversa" con un determinato cliente.
Dove conversare? I
social network sembrano i luoghi ideali in cui le persone si incontrano per parlare di esperienze personali, condividere idee, opinioni e suggerimenti, superando qualsiasi barriera legata allo spazio.
E i
social network diventano sempre di più i luoghi in cui aziende e clienti si incontrano, parlano, si conoscono meglio, intavolando veri e propri scambi comunicativi incentrati sul prodotto.
Se ci sono regole? Beh, probabilmente ci saranno, ma non credo che queste siano diverse rispetto a quelle che dovrebbero essere le regole della buona educazione e del fare civile.
Non dimentichiamo mai di "saper ascoltare". Una delle cose più difficili che possa esserci.