lunedì 10 febbraio 2014

Web writing: fai la differenza con un po’ di vitamina C!


Web Writing, tecniche e suggerimentiHai cliccato sul titolo di questo post, lo hai aperto e adesso stai leggendo le prime righe per afferrare l’argomento principale, cercando le informazioni di base che ti consentano di fare delle inferenze sul contenuto di questa pagina. Che ne dici di rimanere sintonizzato/a per qualche altro minuto?

Oggi vorrei parlarti della tecnica della piramide rovesciata e del suo funzionamento sul web. Oltre che degli altri ingredienti che funzionano parecchio. Come la "vitamina C".



La tecnica della piramide rovesciata

Tradizionalmente nell’ambito del giornalismo si fa riferimento a questa tecnica, secondo la quale, l’informazione viene strutturata in questo modo:

1.    Titolo e trafiletto

2.    Fatto centrale

3.    Cause e conseguenze, contestualizzazione della notizia

4.    Varie ed eventuali, ampliamento

La contestualizzazione viene lasciata in fondo proprio perché - sembrerebbe - sia l’informazione meno rilevante per i lettori. Considerando l’elevato overloading informativo a cui i lettori vengono sottoposti quotidianamente e l’importanza del fattore tempo con cui tutti giorno dopo giorno ci scontriamo, sembrerebbe che ad essere prevalentemente letti siano il titolo e il trafiletto, dove vengono enfatizzate soprattutto le risposte alle domande “Who?” e “What?” (considerando la regola delle “Five Ws and H”). In fondo, chi di noi non lo fa?

Per approfondimenti sulla regola delle “Five Ws and H”, ti consiglio “Content strategy: da cosa dipende la sostanza dei contenuti?”

Il contesto, dunque, è l’aspetto meno rilevante di una notizia, così come le relazioni della notizia con altri avvenimenti. Ecco perché di solito vengono lasciati in fondo. Il loro destino sembra essere, nella maggior parte dei casi, quello di restare inosservati.

Dunque, ciò a cui il lettore presta attenzione è il fatto isolato, svincolato dal contesto e da altre realtà complementari. Sono molto pochi i lettori che arrivano alla fine della notizia. E se, in ambito giornalistico sorge l’esigenza di tagliare per motivi di spazio, le informazioni finali sono sempre le prime ad essere tagliate fuori.

Web: la piramide rovesciata funziona?

Sembra proprio di sì. Come ha suggerito Jakob Nielsen (informatico danese e massimo esperto di usabilità web), sul web è consigliabile partire dalle conclusioni e poi dilungarsi nei dettagli e in ampliamenti o relazioni con altri argomenti. C'è chi sostiene che chi si assicura la lettura delle prime righe del testo, è riuscito ad assicurarsi la lettura integrale del testo.

Ma un web writer deve essere in grado anche di andar oltre, perché scrivere non basta. Soprattutto, deve ragionare in termini visivi, rendendo il testo allettante mediante l’uso del grassetto, del corsivo, della divisione in paragrafi e di altri espedienti.


Web writing e la regola delle tre C


Occorre po’ di vitamina “C”!

Chi scrive sul web, dunque, rispetta di solito la regola delle “Five Ws and H” e colloca le informazioni principali, le risposte a queste domande,  nella parte alta del testo per consentire subito al lettore di farsi un’idea del contenuto. Ma non basta.

E’ necessario che il web writer vada oltre e aggiunga un po’ di Vitamina C, come sostiene Giuseppe Franco. Cosa significa? Essenzialmente vuol dire rispondere a tre imperativi:

Creare
Collaborare
Condividere

Sono i dettami del Web 2.0, che hanno influenzato anche la scrittura sul web, diventata condivisa, collaborativa e multimediale. Un quadro, questo, al quale anche il web writer deve adeguarsi, modificando – perché no? – anche i suoi frame mentali. L’idea di base, infatti, è quella di imparare a pensare in maniera ipertestuale ed interattiva.

Il punto di vista del lettore

E' utile che ogni web writer prenda sempre in considerazione il punto di vista del lettore e scriva dei testi che, sul web, risultino fruibili in relazione alle specifiche esigenze.

Principalmente bisogna ragionare tenendo bene in mente una delle parole chiave del web: “ricerca”. Chi cerca delle informazioni sul web non si soffermerà su testi poco pertinenti (anche se, talvolta, può accadere in virtù del cosiddetto “effetto Serendipity”).

Quando una persona cerca qualcosa sul web è di solito impaziente e vuole risposte rapide ed immediate. Ecco perché ad essere passati in esame, in primis, sono titoli, titoletti e sottotitoli, nonché le tanto importanti parole in grassetto. Anche gli elenchi puntati hanno generalmente un bel perché nella scelta della lettura di un testo sul web. Il lettore resta sintonizzato solo se viene attratto da qualcosa che ritiene interessante. Solo in quel caso si immerge.

E adesso tocca a te!

Quali sono per te gli elementi che funzionano davvero per attrarre l’audience? Ritieni che la regola delle cinque "Ws and H" funzioni oppure pensi che dipende molto dal tipo di contenuto che si intende trasmettere? Io credo che la tipologia testuale alla quale appartiene il contenuto incida molto, soprattutto oggi che non si scrive solo quando c'è qualcosa di davvero "notiziabile". E tu? Che ne pensi?

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