Social Network: la condivisione automatica dei post è un vantaggio?

Il web brulica di tool per poter svolgere ogni tipo di attività legata ai social network, dalla condivisione dei post al monitoraggio. A proposito della pubblicazione dei post da un sito o da un blog, considerando le piattaforme di pubblicazione automatica come Hootsuite, Tweetdeck, Buffer, Media Funnel, ecc., mi chiedo fino a che punto possa essere vantaggiosa una gestione di questo tipo.

Sicuramente lo è, considerando diversi fattori, quali: la possibilità di schedulare la pubblicazione o di effettuare il monitoraggio successivo, oltre al fatto che, utilizzando i titoli dei post, sarai a buon punto anche sul versante SMO (social media optimization).

Ma è tutto così semplice? Direi di no. Vediamo perché.

Ogni social network parla una lingua diversa

Se esiste più di un social network un motivo ci sarà. Ognuno ha una funzionalità diversa e un linguaggio differente dagli altri. E’ un po’ come visitare luoghi diversi e sforzarsi di parlare la stessa lingua. A Londra sarà difficile comunicare in italiano, così come un inglese troverà delle difficoltà a comunicare nella sua lingua madre in Italia. Dunque, se su Facebook si può pubblicare un post basato su un testo, magari accompagnato da un’immagine significativa, su Pinterest è utile convertire lo stesso contenuto in immagini, mediante un’infografica, ad esempio. Su Twitter bisogna fare molta attenzione al limite dei caratteri e far rientrare il post in una stringa di 140 caratteri, senza perdere il senso globale e utilizzando le keyword necessarie per il posizionamento.

L’importanza di interagire

Pensare di pubblicare un post in automatico sui social network senza interazione è sbagliato. Di certo i tool per la pubblicazione automatica consentono di risparmiare molto tempo, ma se manca l’interazione può essere uno svantaggio per la tua immagine sui social. Rispondere e, ove possibile, fornire supporto agli utenti  è importante. Dare consigli quando richiesto è fondamentale. Essere utili è un valore aggiunto che non si può sottovalutare. Anche se essere utili non significa solo interagire, ma fornire contenuti utili e di qualità. Può accadere anche che l’utente non interagisca con te ma scelga comunque di seguirti e di leggerti perché ritiene che ciò che pubblichi sia di una certa utilità.

Tempistiche e utenza

Ci sono orari e giorni in cui pubblicare sui social network può essere molto vantaggioso per i picchi di traffico. Ma non sono uguali per tutti i social network.  Se, ad esempio, su Linkedin è consigliabile pubblicare in orari lavorativi, lo stesso non può dirsi per gli altri social network. Ma non dimentichiamo che molto dipende dal profilo dell’utenza alla quale ci si rivolge. La pubblicazione di post riguardanti consigli per casalinghe potrebbe seguire tempistiche diverse rispetto alla pubblicazione di post destinati ad imprenditori.

Personalizzazione

Utilizzare i tool di pubblicazione automatica potrebbe dare l’idea di “spersonalizzazione” che non si addice molto a chi gestisce la comunicazione “sociale”. Ogni brand  ha un’identità e una personalità che deve emergere dalla comunicazione.

Non è anche questo un fattore rilevante per determinare valore aggiunto?

Se, dunque, da un lato, può essere efficacela condivisione automatica sui social network in seguito alla pubblicazione di un nuovo post sul blog o di una news sul sito soprattutto per i vantaggi in termini di tempo, dall’altro ritengo sia necessario  fare molta attenzione alle peculiarità di ciascun mezzo e personalizzare quanto possibile e ove possibile. Si potrebbe, ad esempio, utilizzare un approccio integrato, senza tuttavia trascurare l’importanza di dedicare parte del proprio tempo all’interazione e alla partecipazione con gli utenti.

E tu che ne pensi? Che tipo di approccio impieghi? Ritieni ci siano degli aspetti non evidenziati nel post che potrebbero essere a favore o contrari alla pubblicazione automatica?