martedì 28 gennaio 2014

Twitter: “perchè sono vittima del defollow?”

Inutile ribadire ancora l’importanza di Twitter per il business e per trainare le vendite, attraverso quella famosa parolina tanto importante che tutti conosciamo come “engagement”. Tuttavia, dopo aver creato un account su Twitter, è bene seguire l’etichetta del sito di microblogging, altrimenti a soffrirne sarà proprio l’engagement dei tuoi followers e, all’improvviso, questa spettacolare risorsa potrebbe improvvisamente perdere valore.



Perché sei vittima di quello che in gergo “twitteriano” viene definito “defollow”?


Apparentemente potresti non capirne la ragione, ma, come per tutte le cose, una ragione c’è sempre. Vediamo insieme quali potrebbero essere le motivazioni.

1.    Non stai twittando cose rilevanti per il tuo business

Hai appena postato una foto di un tizio intento a mangiare un bel piatto di spaghetti al ragù. Ma il tuo business non è vendere sughi pronti, bensì prodotti per il bagno. Credi ci sia un legame plausibile? Si tratta di un contenuto rilevante? Sai già qual è la risposta. Dunque, è bene ricordare che i tuoi tweet (inbound marketing) devono fornire dei frammenti di informazioni provviste di un certo valore, un valore rispondente alla richiesta di informazioni e alle domande dei tuoi clienti.

E’ importante, quindi, che l’argomento trattato sia direttamente legato al business, ai clienti e, perché no?, anche ad altri ambiti, evitando di essere sempre e solo rivolto ad aspetti frivoli e divertenti della realtà. Servono anche quelli, è chiaro, ma bisogna saper utilizzare il giusto equilibrio tra ciò che è divertente e simpatico e ciò che, invece, è serio. Saranno solo le informazioni serie a trasmettere il tuo valore.

2.    Quanto tempo dedicare a Twitter?

Sono tantissimi gli utenti di Twitter, oltre 230 milioni (gli attivi). Se, dunque, da un lato è semplice trovare un bacino di utenza, dall’altro è molto difficile riuscire a mantenere alto il livello di attenzione, qualora quell’attenzione la si riesca ad attrarre.

Qual è la frequenza dei tuoi tweet? Twitti troppo poco? Troppo? Ad ogni ora? Cinque tweet al giorno? Dieci? Venti? Ogni trenta minuti?

Se ti aspetti una risposta, la verità è che una risposta non c’è. Prova ad immaginare cosa funzionerebbe bene per i tuoi clienti e il tuo business. Dipende molto dal settore. Per alcuni, ad esempio, è utile twittare solo al mattino; per altri nel pomeriggio; altri ancora ritengono di essere più competitivi con un tweet ogni 1-2 ore.

3.    Non stai creando engagement con i tuoi follower

Immagina la scena. Ti trovi in una stanza con delle persone. Fai una domanda. Nessuno ti risponde. E’ proprio questo che succede quando siete su Twitter e non avete creato engagement.
Purtroppo, può succedere.

Cosa fare?

a.    Non smettere mai di fare il primo passo. Non demoralizzarti se, soprattutto all’inizio, nessuno risponde ai tuoi tweet;

b.    Quando una persona ti fa una domanda su Twitter, rispondi sempre. Se una persona ti menziona, rispondi sempre. Se qualcuno ti chiede un consiglio, dallo. Se qualcuno condivide un tuo post, ringrazia. Ti renderai conto che non ci vuole molto a creare un’audience "affezionata". Richiede solo molta pazienza e tanto impegno.

4.    Non essere troppo pieno/a di te!


Anche se Twitter viene utilizzato per la promozione e la condivisione dei contenuti legati al brand, parlare troppo di te e del tuo business può portare i tuoi follower a stancarsi e, alla fine, a stufarsi, fino al defollow.

Ricapitolando: l’inbound marketing riguarda anche la diffusione di contenuti rilevanti, interessanti e che rispondano ai requisiti dei clienti, fornendo loro le risposte di cui hanno bisogno. Se la tua azienda riesce a rispondere a questi requisiti allora può filare tutto liscio. Ma ricorda che quando una persona ama un narcisista, quel narcisista è se stesso.

Ecco una regola veloce utile per mantenere un certo equilibrio tra diverse tipologie di tweet. Si tratta della regola della “10:4:1 ratio”, applicabile a circa 15 post:

•    10 post con contenuti di terze parti
•    4 post con contenuti originali
•    1 post corrispondente ad una landing page relativa alle attività di business di cui ti occupi.

5.    Assicurati di non commettere nessun errore grammaticale

Non c’è niente di più fastidioso, senza dire poco professionale (scontato!) di leggere un tweet con degli errori grammaticali al suo interno. Vuoi o no proporti come il leader nel tuo ambito di interesse? Non fare errori. Rileggi. Controlla e abbrevia, se necessario. Ma non farti scappare errori grammaticali. Ne va della tua credibilità e della tua autorevolezza.

Hai qualche altro consiglio che vorresti proporre? Scrivilo tra i commenti, sarei ben lieta di confrontarmi e condividere.

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